Dopo
la "purificazione" di Imbolc si è pronti
per un nuovo inizio, ricaricati di nuove energie
e pronti per intraprendere nuove strade.
Siamo
nel momento dell'Anno in cui lo zodiaco mostra
l'antinomia Io-Altri (Ariete/Bilancia, Marte/Venere)
in cui l'Io, finora unico ed egocentrico, deve
concedere qualcosa all'Altro, operando un primo
"sacrificio del sé", indispensabile per
il prosieguo del cammino...
Tuttavia,
questo "nuovo inizio" prende le mosse da una "ricaduta
nel caos" e dal suo successivo superamento
che prevede la pressa di coscienza/demolizione
degli schemi errati del passato e degli errori
commessi, nei confronti dei quali la "purificazione"
operata da Imbolc non era che necessaria e funzionale
premessa.
E'
il primo momento di "sintesi" dell'Anno Magico,
in cui le prime quattro tappe (Samhain, Yule, Imbolc
ed Equinox) si riassumono. E' il momento in
cui si inizia ad operare per la RINASCITA
di cui si intravvede premessa già
nei rituali caratteristici di Yule (solstizio
d'inverno) in cui il simbolico sovvertimento dell'ordine
sociale (Saturnali) anticipa il tempo di
una nuova nascita.
Amore
e Fertilità sono dunque le parole
chiave di questo passaggio: di esse, l'una
(l'amore) è la necessaria premessa
all'altra. Se non c'è Amore, cioè
disponibilità al sacrificio, non può
esserci reale Fertilità...
L'Androgino è uno dei simboli di questo
momento dell'anno.
Il
Rebis, o Androgino, figura umana
che è allo stesso tempo sia uomo che donna,
mostra la duplice potenzialità che precede
l'espressione o manifestazione. Lontano dal suggerire
l'improbabile ermafroditismo preadamitico di cui
molti caricano questo simbolo, in esso è
piuttosto ravvisabile l'inizio della consapevolezza
del fatto che, per raggiungere l'interezza, occorre
che un sacrificio sia compiuto: l'Io, allo stadio
"bambino", egocentrico, regna ancora nella sua
illusione di unicità, mentre ora deve comprendere
- e "legittimare" - di dover rinunciare
a questa per accettare progressivamente l'Altro
nel proprio cammino, affinché questo stesso
abbia a proseguire...
Nel
cammino di individuazione è sempre necessario
un passo indietro, una rinuncia: la caduta dall'Eden
è uno dei simboli che la rappresenta, così
come la perdita della assolutezza e della
primigenia felicità del Paradiso Terrestre,
ancora scevra della consapevolezza dell'Io...
Lo stesso Dio, per farsi Creatore, rinuncia alla
sua interezza...
Tuttavia
questa Rinuncia, non porta privazione alcuna:
anzi, rinunciando all'irrigidimento dei propri
confini egoici, l'Io espande se stesso, incontrando
occasioni di ampliamento del sé e di conoscenza
di nuove potenzialità.
Tale
"apertura" dell'ego, fondata sulla rinuncia all'assolutezza
ancora "oscura" degli inizi, rappresenta il primo
"salto dell'abisso" che l'Iniziato deve affrontare
nel Cammino verso se stesso, verso la Consapevolezza
e verso la Libertà... E' la prima espansione
la quale non può che iniziare ed essere
mossa dall'Amore-Desiderio verso le
sole Stelle (sidera) verso le quali
ogni anima desidera tornare...
La
teoria è bella, ma non facciamoci maestri...
Lasciare che l'Altro entri veramente nella nostra
sfera di interessi, con le sue caratteristiche
necessariamente diverse da me (il Non-Io), la
disponibiltà a creare questo spazio...
sacro... Quanto siamo veramente disposti, dentro
di noi, a "vuotare i nostri cassetti" dalle nostre
cose, anche le più care, e a sacrificare,
per prime, proprio le nostre stesse "conquiste"?
Quante,
delle "unioni" cui oggi assistiamo, sono veramente
fondate su di una autentica disponibilità
a questo "sacrificio"?