Le vie degli dei: il mito come traghettatore, dall’identità biologica all’identità divina
“Gli organi del nostro corpo sono dèi. Rimossi, sono divenuti malattie.” J. Hillman
Pagina FB dedicata con segnalazione delle iniziative e degli incontri.
Nel Corpo Umano, la metafora del nostro viaggio interiore su questa terra. E la mappa del cammino…
Il Corpo Umano porta, inscritta in sé, la storia della sua evoluzione. Esso diviene lo strumento per attingere al suo essere più profondo e contiene il programma per la sua comprensione.
Ciclo di incontri sul tema degli “archetipi nel corpo umano”, secondo la lettura di Annick di Souzenelle, in parallelo con l’antica Medicina Cinese e la visione antroposofica.
Il “corpo-immagine” non è che una mappa della coscienza: in essa si inscrive il cammino che l’uomo compie nell’evolversi della sua consapevolezza. Il mito è il traghettatore, dall’identità biologica all’identità divina. Annick de Souzenelle
Primo incontro: “La Colonna Vertebrale, albero della vita, e la verticalizzazione della coscienza”
“Alzati e cammina”, ovvero ergiti sulla forza delle tue “anche”…
… prendi coscienza di chi sei e “verticalizza la tua vita”: è il monito che Gesù rivolge a Lazzaro nel Nuovo Testamento. Le “anche”, come luogo corporeo, divengono simbolo atto a significare un punto di forza, un perno sul quale ergere se stessi per portare se stessi nella vita, per “camminare” nella vita…
Lo stesso luogo corporeo ritorna, nel mito biblico, nella “ferita all’anca” di Giacobbe, quando questi lotta per una notte intera con l’Angelo (o con se stesso) prima di attraversare “il fiume” che porta il suo stesso nome e mentre sta andando a combattere contro il fratello. Qui a significare probabilmente l’”altra parte di sé” che il “fratello” identifica (come sempre, quando nel mito si presentano figure gemellari) e che, non riconosciuta, ci rende feriti e “zoppicanti”.
Anche nella tradizione Greca ritroviamo un’infinità di riferimenti a luoghi corporei che non possono apparire casuali: si pensi al fegato di Prometeo, al piede di Edipo o quello di Achille, alla Sfinge tetramorfa…
Nello sforzo di superare l’insensatezza (carica di significato), “il corpo non è più ridotto alla povertà dell’organismo, ma è il punto in cui si raccoglie una mitologia che, da lì, si espande per l’universo, consentendo al corpo sofferente di esportare, lontano da sé, il proprio dolore” U. Galimberti
Il piede appare sempre come inizio di una storia
È lì che Edipo (il cui nome significa “piede gonfio”) porta impressa la nascita del suo mito quando, bambino, viene appeso ad un albero proprio dal tallone, per ordine del padre Laio che teme il compiersi del destino fatale.
Il piede è luogo corporeo che parla sempre degli “inizi” e del “sostegno” che gli inizi/fondamento danno nel corso della vita: sono collegati al primo Chakras, quello che controlla e garantisce il sussidio materiale, necessario al compiersi del “cammino”.
Dalla psicologia all’ontologia
Tuttavia, la visione “energetica” e quella “psicologica” del corpo umano sono sottese da una visione ancora più profonda: quella ontologica o gnoseologica.
Se il piede rappresenta l’archetipo degli inizi, del fondamento o, per così dire, il “bambino” nel corpo umano (pous/podòs, che significa Piede in greco, è semanticamente vicino a pàis/paidòs, che significa Bambino), oppure se il fegato è legato al coraggio e alla capacità di ricrearsi (e lo fa, dice la nostra medicina, guarda caso! soprattutto durante la notte, proprio come nel mito di Prometeo) ecco che il piede diviene il luogo corporeo che rappresenta la possibilità di “prendere la spinta” per partire: esso è legato ai reni, organo “seme”, che la Medicina Cinese dice esser “sede della forza vitale”..
Piedi, reni, orecchie… “semi ontologici” che il corpo immaginale, o archetipale, porta con sé, e in sé, a significare diversi “inizi”, a livelli diversi, del cammino.
Anche il fegato acquisisce valore ontologico e gnoseologico a partire proprio dalla sua funzione energetica (in MTC appartiene alla loggia del legno): esso diviene “organo di visione” e di pre-visione, come lo stesso nome che nel mito lo rappresenta sembra volerci ricordare!
Prometeo infatti è “colui che vede prima” o “più in là”: significativamente egli è “fratello di Epimeteo”, colui che vede troppo poco e troppo tardi.. marito di Pandora! Sarà un “caso” che la Medicina Tradizionale Cinese vede il fegato come strettamente legato agli Occhi e alla “capacità di visione”??
Ma lasciamo parlare Annick de Souzenelle:
“Mi sono resa conto che, quando si entrava nella dimensione simbolica delle cose, esse parlavano tutte, in profondità, lo stesso linguaggio. Per questo il “Simbolismo del Corpo” mi sembra molto importante da introdurre nella nostra cultura di oggi perché noi abbiamo perso purtroppo questa dimensione simbolica. La medicina ufficiale tratta l’apparenza delle cose e non tiene conto della realtà profonda di cui la malattia è solo l’emergenza.”
Annick de Souzenelle
“Grazie al linguaggio simbolico, il corpo non è più ridotto alla povertà dell’organismo, ma è il punto in cui si raccoglie una mitologia che, da lì, si espande per l’universo, consentendo al corpo sofferente di esportare, lontano da sé, il proprio dolore”
U. Galimberti
Argomenti trattati:
- I tre piani di costituzione dell’essere umano e le relazioni con lo sviluppo della consapevolezza (campi gestazionali e organi-seme)
- Relazioni con l’Albero della Vita della tradizione giudaico-cristiana (Kabbala)
- Il Mito in relazione ai principali luoghi corporei
- Cenni di medicina energetica in relazione ai luoghi corporei trattati (relazione con la MTC e altre tradizioni)
Argomenti secondo la mappa/indice del libro “Il simbolismo del corpo umano” di Annick de Souzenelle
I: Introduzione e “fase al nero”: il corpo dai piedi alle anche
- Il viaggio “dai piedi alla testa”. Introduzione alla lettura ontologica del corpo umano. I tre piani di costituzione dell’essere umano e le relazioni con lo sviluppo della consapevolezza (campi gestazionali e organi-seme).
- La colonna vertebrale e la verticalizzazione della coscienza. Relazioni con l’Albero della Vita della tradizione giudaico-cristiana (Kabbala)
- I due lati del corpo umano e il mistero del “capovolgimento degli archetipi”. L’illusione del tempo e i miti della gemellarità.
- Il piede e il cammino degli inizi.
- Le gambe, le anche
- Il bacino e la generatività ontologica
II: “fase al bianco”: il corpo dalle anche alle spalle
III: “fase al rosso”: il corpo dalle clavicole alla sommità della testa
IV: “fase all’oro”: dal “significato “ al “senso”. Verso un nuovo orizzonte.
- Sangue e midollo, i più misteriosi ed elevati luoghi del corpo.
“… il mito è l’apertura segreta attraverso la quale le inesauribili energie del cosmo si riversano nelle manifestazioni della cultura umana” J. Campbell
Obiettivi del percorso:
- dalla fisiologia organica alla fisiologia psicoenergetica degli organi: apprendere la “lettura in trasparenza”. Vieni immediatamente introdotto in un allenamento, imparando a cogliere i nessi che legano e collegano le cose, nell’invisibile. In fisica moderna, si direbbe “riconoscere l’entaglement”, o l’Interdipendenza.
- Apprendi le relazioni energetiche tra zone riflesse e organi interni, ma anche emozioni e storia biologica, personale e genealogica (la colonna vertebrale riassume la nostra storia personale, ma anche quella della nostra famiglia). Essa è un vero e proprio “albero genealogico”.
- Sperimenterai cosa significa “contattare” i vari luoghi corporei ai vari livelli: fisico, energetico, psichico e ontologico.
- Inizi a stabilire una relazione tra componente energetica del corpo/psiche umano, grazie alla Medicina Tradizionale Cinese, e una componente ontologica, antichissima, della quale parlano i miti e le tradizioni. Per spostarci, gradualmente, da una visione personale, ad una visione molto più ampia.
- Cominci a riconoscere i miti collegati ai vari luoghi corporei.
- Apprendi ad “ascoltare il mito”, non solo a conoscerlo, per riscoprire il “tuo” significato e le immagini che lo nutrono.
- Impari a riagganciare queste visioni diverse e lontane, che tuttavia parlano sempre e solo di un unico soggetto: te stesso, ovvero l’essere umano e la sua storia.
A chi si rivolge:
il corso, teorico-esperienziale, si rivolge a tutte le persone interessate ad approfondire la propria conoscenza e consapevolezza, nonché la propria salute globale, sul tema del corpo e del linguaggio universale che esso parla.
Particolare utilità potranno coglierne coloro che operano, o intendono operare, nel campo della salute, sia fisica che psichica, o della relazione d’aiuto: counselor, coach, ma anche medici e psicoterapeuti in attività che desiderano aggiungere nuovi strumenti, utili al proprio personale cammino di crescita, come al loro approccio professionale.
In particolare si rivolge a chi riconosce che, nel linguaggio del mito, si celano i segreti di tutta la vicenda umana, da sempre narrati attraverso le immagini che questo riflette e con le quali esso “costruisce” sia il nostro corpo che la nostra storia.
Questa iniziativa si rivolge in realtà a chiunque desidera esplorare nuovi orizzonti per fare un lavoro su di sé, o per trovare un senso nuovo alla sua vita personale e/o professionale.
Essa si rivolge a chi, infine, desidera avvicinarsi ad una “visione di significato” e di comprensione del messaggio che la malattia, o “il problema”, porta sempre con sé, quale passo indispensabile per camminare verso una autentica “guarigione”.
Struttura del corso:
seminari della durata di 4/8 ore, in aggiornamento. Ogni seminario è indipendente e sarà opportunamente segnalato appena ne verrà predisposta l’organizzazione.
Vedi la mia ultima intervista sul tema:
“Dall’identità biologica all’identità divina”
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