“medesmo Amor, PER LEI, rafina meglio”.
Guido Guinizzelli
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Ok, ogni anno ci ricado… non solo per la festa della donna, che non mi tocca ideologicamente, quanto piuttosto perché mi ravviva i ricordi degli studi liceali.
Sonetti, brani di prosa, canzoni e ballate riemergono in me con le loro immagini e, prima ancora, la loro sonorità. Rimasta impressa e sempre viva. Ma oggi, con OCCHI NUOVI, rileggo quei dolci versi…
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Ai tempi di Dante, Petrarca, e prima ancora Guinizzelli e tutta la corrente artistica della poesia cortese, dalla scuola siciliana e toscana fino al Dolce Stil Novo, la visione della donna – in realtà personificazione del Femminile (sacro), poiché io oggi la leggo così, potenzialità di tutto l’umano, al di là del genere o del sesso – si trasmuta da figura terrena a figura angelica e finanché “tramite”, mezzo o strumento di accesso al divino.
In questo senso la donna è “angelo”, poiché, sappiamo, angelo significa colui che porta un messaggio. E’ un ponte, un collegamento tra realtà.
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La donna è “porta”, dico nel mio libro RICHIAMI DI RISVEGLIO, dedicato appunto al ritorno del “femminile”, poiché “porta” nel grembo, ma anche perché essa è colei che conduce alle terre interiori, che porta l’uomo – il “maschile”, soprattutto quando immaturo – a familiarizzare con esse e, soprattutto, ad “ascoltare”, educando all’ascolto: dell’altro ma, in realtà, di se stesso. Dei bisogni profondi della sua anima.
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Perché questo la “donna” è. Anima, coscienza, che deve SPOSARE il maschile, sua controparte.
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Ecco dunque il verso del Guinizzelli:
nel linguaggio medievale “per lei” è complemento di mezzo, come in latino. “PER ME si va nella città dolente” diceva Dante quando si riferiva alla porta dell’inferno. Quindi: ATTRAVERSO di me.
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ATTRAVERSO DI LEI, attraverso la donna, in realtà l’Amore-Anima-Bellezza-Arte-Coscienza e Consapevolezza, Gentilezza d’animo e tutte quelle virtù che innalzano, diremmo oggi, le vibrazioni della nostra esistenza interiore.
ATTRAVERSO DI LEI, attraverso queste nostre potenzialità, a prescindere che noi si sia uomini o donne, l’anima si raffina; l’amore stesso, ovvero POTENZIALITA’ D’AMORE aumenta: “medesmo Amor PER LEI, rafina meglio”.
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Tutti noi, oggi SIAMO CHIAMATI a compiere questo salto o raffinamento interiore, questo sollevamento della coscienza, innalzamento delle sue vibrazioni, visto che emozioni e sentimenti – e quindi pensieri – sono stati misurati in Herz, da questo arimanico “mondo della quantità” in cui stiamo vivendo…
In questo mondo materialista e opaco, nella sua incapacità di vedere “oltre il muro/morte” che la materia pone: che altro non è, in realtà, che una trappola-sfida, per gli occhi che si risvegliano.
Raffinamento interiore che non è, solo, capacità di riconoscere e gustare l’arte e la bellezza, ma è ADDESTRAMENTO del Cuore, ORGANO DI CONOSCENZA. Questo e solo questo ci permetterà di superare la crisi, ogni crisi, se allarghiamo la nostra visione, del mondo e della vita.
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NON E’ UNA QUESTIONE ESTETICA, o, meglio, l’estetica (il “fuori) è ponte, veicolo verso le terre interiori dalle quali il nostro mondo ci ha separato e nelle quali risiede la nostra GUARIGIONE.
NON E’ VELLEITA’ da tempo libero: è STRUMENTO DI SALVEZZA, per l’uomo d’oggi che rischia di disperdersi e dissolversi negli spazi cosmici di un universo estraneo al suo dolore. Preda di una forza centrifuga, alienante e lacerante. Forza che va bilanciata dalla sua controparte centripeta, che volge al centro dell’essere, dove dimora il cuore-ORGANO DI CONOSCENZA con le sue potenzialità. Il GRANDE TRASFORMATORE. L’organo da attivare, nella sua funzione bio-psichica in questo nostro tempo. Cuore, emisfero destro, sede delle potenzialità artistiche e dell’INTUIZIONE, astrociti e materia “bianca” del nostro cervello: il “femminile in noi”.
Cosa è venuto a fare il “virus” se non a “virarci”, con il suo apparentemente triste monito “resta a casa”, TORNA A CASA? In realtà: torna a te stesso, RICORDA CHI SEI!
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Ma il nostro sguardo, mezzo cieco e mono-oculato, vede solo l’estremo monito di una sterile salvezza, vittima della trappola più grande nella quale siamo ciecamente calati: la dimensione della MATERIA, con la sua frammentazione nel tempo e nello spazio, con la sua ILLUSORIA idea di SEPARAZIONE.
Idea fallace, che oggi persino la scienza va smascherando.
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Dimensione della MATERIA-ILLUSIONE, che partorisce l’illusione più grande: quella dell’Ego, l’egoismo, con la sua capacità, oggi attivissima, di MASCHERARSI di altruismo.
La Maschera (/ina) dell’Ego, sta sotto – non dico sempre, ma spesso, nascosta fra le pieghe illusorie dell’anima – quella dell’attenzione all’altro. Andrebbe bene, se fossimo consapevoli che “l’altro sono io”.
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Concludo con la citazione di un altro poeta, Petrarca.
“In morte di Laura”:
…Pallida no, ma più che neve biancache senza venti in un bel colle fiocchi,parea posar come persona stanca:
quasi un dolce dormir ne’ suoi begli occhi,sendo lo spirto già da lei diviso,ERA QUEL CHE MORIR CHIAMAN GLI SCIOCCHI:
morte, bella parea nel suo bel viso.
Già, riconosco ora:
la parte femminile-animica, a detta anche degli studi psico-quantistici del professor Malanga: ad essa manca l’asse del tempo.
E’ la nostra parte ANARCHICA, difficile da domare, anche se sottomessa dalla storia. La parte che OGGI RISORGE.
In LEI, per LEI, e con LEI, dalla quale ci oscurano ed allontanano, la morte non esiste!
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Leggi di più sul mio libro:
L. Filippi, “Sulla soglia di un mondo nuovo, RICHIAMI DI RISVEGLIO. La Medicina dei Significati e il riemergere del femminile, nella scienza e nella coscienza”
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