Settembre.
Il mese più dolce del Corso dell’Anno. Perché, come la madre, “dolce” è la terra e l’energia che essa porta. Cosa insegna l’incedere dell’anno in questo momento del suo corso?
Finalmente, si quieta la lotta: come
buio e luce, freddo e calore si incontrano senza più tensione, e addolciscono l’un l’altro. Trasformandosi in “chiarore e tepore”, lenitivi degli estremi e veicoli di un “sentore” di conquistata pace.
A chi sa (e può) ascoltare la natura che lo circonda è dato riconoscere, ora, la vera magia del momento, che il Corso dell’Anno rivela ancora una volta. Quasi a volerci ricordare una potenzialità anche nostra, che possiamo riconoscere non appena ci permettiamo di fermare le tensioni legate agli estremi: e permettere il nascere, fra essi, di un dialogo di armonia.
È la stagione della Terra: stagione di Equilibrio, come “possibilità di pace”, che la natura rivela. La “quinta stagione”, nella saggezza orientale: quinta significa “celata”, quint’essenza di tutto il cammino, che è cammino verso il “centro”. Poiché la terra È il centro, è AL centro di tutto il sistema che su di essa si impernia, permettendo la manifestazione di ogni altro elemento.
Possibilità di pace, di Ritorno a casa, che la natura rivela, per riequilibrare i suoi impulsi (centrifughi e spesso alienanti): ma non prima di aver manifestato tutta la sua forza, a volte la sua violenza, con l’ardore di crescita e volontà di portare in essere tutta se stessa e i suoi frutti.
Cosa cambia dunque?
Cosa insegna l’incedere dell’anno in questo momento del suo corso?
Una volta sorta in noi la consapevolezza, può attenuarsi la lotta: ideali e obiettivi rimangono sacri, come lo sforzo per raggiungerli.
Questo NON cambia. Può cambiare il MODO in cui il nostro “combattere” si manifesta.
La Volontà che ci muove dal profondo per restituire al mondo ciò che l’Anima percepisce giusto e sacro, custodisce tutta la sua forza ma si rende conto di avere una possibilità in più.
Quando il cammino è “maturo” e ha saputo portarmi sin sulla vetta di un monte, da lì posso scorgere nuovi sentieri: non “meno faticosi”, né meno pericolosi, ma tali da fruire dell’aiuto della gravità che la “discesa” può apportare. Discendere non è retrocedere, ma procedere diversamente.
Disposti a donare la vita per salvare la vita, nulla distoglierà lo sguardo verso ciò che l’animo sente come “bellezza, giustizia e verità”.
Ma in questo momento, metanoia del cammino, la forza si scopre soprattutto interiore e sa talora abbandonare gli strali esteriori della lotta, per riconoscere forze alleate.
Forse addirittura per RI-conoscere che il “nemico” a questo serviva: ad attivare una consapevolezza e un ricordo.
Ricordo? Di cosa?
Della MIA forza che il Cammino mi ha portato a ri-cordare. Attivando COR: il centro, Cuore del sistema, che l’uragano non turba perché non raggiunge e non disgrega.
Il cammino prosegue, con tutte le sue fatiche. Ma con la forza che si fa Potere (poiché maturata), di aver percepito quel luogo mediano, cuore, dove lo scontro si fa incontro, e batte nel petto con la potenza di quella fertilità che la natura insegna: che solo l’unione e il matrimonio di tutti gli opposti può donare.
L. Filippi, Al di là del velo. Il rito dell’incontro fra la morte e la vita da Halloween all’antica Samhain
Pagina Facebook dedicata al libro.
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Si avvicina l’inizio del Nuovo ANNO MAGICO.
Con la “porta cosmica” del 31 ottobre, festività di Samhain, si apre il nuovo cammino che il grande Libro della Natura ripropone ogni anno.
In sinergia con essa possiamo leggere, nel suo magico Libro, le tappe che la Consapevolezza può riconoscere e far proprie.
Per sinergizzare con la natura stessa che le insegna: a livello fisico, energetico, psichico e spirituale.
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Visita anche:
“Il Respiro di Demetra, o il Corso dell’Anno come cammino di Iniziazione”